Sul comodino, tra i libri che mi fanno addormentare con un sorriso, c’è sempre stato quello della “Storia della Filosofia Greca. Da Socrate in poi”
A scuola me la spiegavano anche bene ma se mi rimarrà sempre impressa è perchè l’ho letta e riletta con De Crescenzo. Lui nei libri era scanzonato come nei suoi film, raccontava i filosofi con una tale leggerezza e semplicità che anche le persone non abituate ai ragionamenti complicati dei filosofi lo capivano e si divertivano.
In effetti, Luciano per far capire concetti complicati o utilizzava situazioni prese dalla vita di tutti i giorni o prendeva in prestito persone conosciute di Napoli per spiegare il carattere di quei filosofi.
Luciano spiega che cos’è la libertà interiore. “Aristippo da Cirene dichiarava di possedere un tale equilibrio interno, da poter attraversare senza paura i mari della ricchezza, del potere e dell’eros. Quando l’accusavano di frequentare l’etera Laide, lui si difendeva dicendo: “la posseggo ma non ne sono posseduto” Oppure: “Non è vergognoso entrare in casa di lei, è vergognoso non saperne uscire”. A titolo di cronaca, Laide, da Aristippo, non si faceva pagare, perchè lo considerava un fatto promozionale, mentre al povero Demostene chiedeva l’enorme cifra di 10.000 dracme. La mia impressione (di Luciano) è che Aristippo era quello che a Napoli si dice: “nu’ signore”.
RENZO ARBORE RACCONTA LUCIANO
Un giorno Luciano e la Mamma stavano per prendere l’ascensore, quello che andava con le dieci lire. Luciano mise le mani in tasca ma vi trovò venti lire che mise nella cassetta. Allora la mamma, molto sorpresa, disse: “Luciano ma che hai fatto? Adesso chissà aro iamm….(dove andiamo)”
Luciano aveva bevuto un caffè e disse al barman: “Questo caffè è veramente buono pare proprio una cioccolata”. Allora un signore che era vicino a lui disse: “Chi sa pigliata a ciucculata mia”?
Luciano aveva prestato trecentomila lire al Comandante Cafiero per l’acquisto di una barca. Poiché Cafiero non gliele restituiva, Luciano mise un messaggio sulla segreteria telefonica che diceva: ”Non ci sono per nessuno tranne che per il Comandante Cafiero che mi deve trecentomila lire”. Questo messaggio si sparse moltissimo fino al punto che Cafiero chiamò Luciano dicendogli: “E basta mi stai sputtanando con questa storia” e Luciano da ingegnere dell’IBM, rispose: “Non avevo altro sistema! Adesso mi devi dire quando mi ridai queste trecentomila lire” E il Comandante: “ma cosa credi che faccio l’indovino?
ANCORA UN PO’ DI LUCIANO….
“L’Erotismo è una stanza buia dove si entra con molta curiosità e un pizzico di paura. L’erotismo è il battito accelerato del cuore di fronte al mistero. L’erotismo è partire alla scoperta dell’America senza essere sicuri che ci sia una America dall’altra parte. L’erotismo è il possesso della persona amata unito all’ansia di perderla. L’erotismo è la continua ricerca del limite.”
“Quando un cristiano sente il desiderio di prendere un caffè, non è perché vuole bere un caffè, ma perché ha avvertito il bisogno di entrare di nuovo in contatto con l’umanità, e quindi deve interrompere il lavoro che stava facendo, invitare uno o più colleghi ad andare a prendersi il caffè insieme, camminare al sole fino al bar preferito, vincere una piccola gara con annessa colluttazione per chi offre i suddetti caffè, fare un complimento alla cassiera, due chiacchiere sportive con il barista ed il tutto senza dare nessuna istruzione sul tipo di caffè preferito, dal momento che un vero barista deve già conoscere il gusto del suo cliente.
“….lei deve sapere che il caffè non è propriamente un *liquido*, ma è come dire una cosa di mezzo tra un liquido ed un *aeriforme*, insomma una cosa che non appena entra a contatto con il palato sublima, ed invece di scendere sale, sale, vi entra nel cervello e là resta quasi a tenervi compagnia per qualche ora….”
“Non esistono razze, categorie o popoli cattivi, ma solo singoli individui non dotati di pietas.“
“Amare un libro, non solo per il contenuto, ma soprattutto per la sua fisicità, per il suo essere materia tangibile, è una malattia come un’altra.“ e ancora “il libridinoso” è semplicemente attratto dalla presenza dei libri, vorrebbe toccarne il più alto numero possibile, e, nei casi più gravi, vorrebbe annusarli.“
Persona meravigliosa, a differenza di qualche altro defunto novantenne recente.
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(mattiniero o nottambulo?)
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Giusta osservazione 🙂 Sono andato a letto alle dieci e trenta e alle quattro ero già sveglio (diciamo una via di mezzo) 😉
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Io invece sono quella che prima di andare a letto fa in tempo a salutare quelli che si alzano presto.
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