In preparazione al Convegno del 28 febbraio sulle Reti Turistiche, dal titolo Senigallia Network: Reti tra imprese e istituzioni per migliorare la qualità dell’offerta turistica a Senigallia, http://www.2info.it/senigallianetwork/ abbiamo intervistato sull’argomento uno dei relatori, il Prof Tonino Pencarelli dell’Università di Urbino.
Professore, cosa sono le Reti turistiche?
Si tratta di aggregazioni di soggetti (imprese, istituzioni, ecc.) che operano nel settore del turismo e che “competono collaborando”, facendo leva su una massa critica di risorse complementari o aggiuntive necessarie per creare offerte di valore superiore a quelle che potrebbero erogare singoli operatori per la clientela. Si possono creare Reti mediante diverse soluzioni giuridiche (Associazione temporanea d’impresa, consorzi, contratti di rete, accordi informali, ecc): l’importante è che tra i partner via sia un positivo rapporto di fiducia e di collaborazione.
Quali sono i punti di forza e le opportunità?
Competere collaborando offre l’opportunità di formulare proposte più organiche ed efficaci al mercato (es. per numero di camere, per tipologia di pacchetto integrato, ecc.) e occasioni di risparmio di costi nella gestione dei processi aziendali dei diversi partner (es. approvvigionamenti, partecipazione a fiere, gestione di portali di prenotazione, social media marketing, gestione trasporti e logistica, ecc.).
Quali sono le difficoltà a crearle?
La difficoltà maggiore è generare un sentimento di fiducia reciproca tra i possibili partner: la fiducia è la risorsa invisibile a maggior valore, sebbene non si scambi sul mercato, in quanto è il presupposto per la collaborazione. Vi sono inoltre difficoltà legate al cambio di prospettiva culturale degli operatori, che devono passare da una prospettiva di gestione isolata ad una modalità condivisa con i partner.
Quali sono le strategie che aiutano a costruirle?
Formulare proposte credibili, che generino vantaggi e ricadute positive per tutti i partner: qui può essere utile individuare fin da subito un leader di progetto, con funzioni di coordinamento politico dell’aggregato; quanto alla gestione della rete, essa può anche delegarsi ad un manager di rete, condiviso tra i partner.
I contratti di rete valgono anche per le reti turistiche?
Assolutamente si: ne stanno nascendo diversi in tutta Italia: la sfida sarà farli funzionare bene.
E’ necessaria una governance della rete turistica?
Certamente, come detto sopra è uno degli aspetti cruciali da definire, bilanciando con attenzione sistemi decisionali e di controllo, divisone dei ruoli tra partner, modalità di ripartizione dei costi e dei profitti.
In Italia ed in particolare nella nostra regione esistono già? Qualche caso di successo?
Molti casi sono in fase di istituzione. Segnalo quali casi d’interesse quelli della Campania e della Puglia , ove sono stati attivati due contratti di rete: l’Arcipelago Reti di imprese per il turismo (Ischia) e Worldwide Masserie of Apulia, per la gestione di reti integrate nel turismo locale.