A seguito del Convegno su Si selfie chi può? Educare ed educarsi al tempo della rete.
Il catechismo dei bambini 2.0
E’un argomento delicatissimo perchè investe le decine di volontari che preparano tutti quei bambini che devono fare la prima comunione e la cresima.
Per mesi e direi anni questi bambini, grazie a queste persone, imparano a conoscere Gesù e il Vangelo.
Ma alcuni resistenti pregiudizi verso le tecnologie multimediali o impreparazione degli educatori a gestirli (laddove presenti) o addirittura totale assenza di strumentazione per mancanza di fondi sono le principali cause che impediscono ai bambini di ‘appassionarsi’ alla materia.
La buona volontà e l’entusiasmo apostolico non sempre sono sufficienti a far passare il messaggio, se non vanno a braccetto con la creatività didattica. I bambini 2.0 hanno bisogno di immagini e suoni per essere “risvegliati” e catturati e quindi l’utilizzo della sola Bibbia diventa motivo di noia, continua distrazione e spesso di abbandono definitivo (le “tonnellate di catechesi fatte e gli etti di vita cristiana raccolti”, di cui parlava don Tonino Bello).
Quali rimedi:
1) comunicazione del messaggio con apertura verso i “nuovi linguaggi”
2) creazione di ambienti più ricchi di proposte metodologiche
3) almeno un pc, un collegamento internet ed un televisore