A seguito del Convegno Si selfie chi può? Educare ed educarsi al tempo della rete.
“Protesizzazione delle nostre competenze sociali garantita dalla comunicazione mediata” vuole significare che quando mi sento imbarazzato nel comunicare qualcosa, o comunque per diverse ragioni non me la sento di entrare direttamente in relazione con il mio interlocutore, lascio che una mail o un SMS faccia il lavoro al mio posto.
Vale per i giovani come per gli adulti. Chiudere una relazione sentimentale semplicemente mandando un messaggino (ragazzi) o inviare una mail avvelenata senza degnarsi di telefonare o prendere un appuntamento e dire in faccia le cose (adulti).
Aggressività, spavalderia, volgarità e maleducazione su Internet sono altri aspetti correlati al fenomeno di protesizzazione. Talvolta, negli scambi su FB per sostenere le nostre argomentazioni, se non conosciamo direttamente l’interlocutore (ma a volte lo conosciamo benissimo), non avendolo di fronte e trincerandoci dietro lo schermo, diventiamo ‘leoni’ da tastiera, vili e onnipotenti, senza curarci delle conseguenze sul piano dei rapporti futuri.
Questo fenomeno è in aumento sia tra i ragazzi (bullismo) che tra gli adulti per i quali assistiamo a vere rotture di amicizie (presunte) con un’inevitabile deterioramento delle relazioni sociali. Si parla di svuotamento di consapevolezza e di responsabilità causato dalla incorporeità della relazione digitale.
Rimedio per i ragazzi? Educare al web partendo dalla Scuola Primaria.
Consiglio per gli adulti: “La gentilezza è il linguaggio che il sordo può sentire e il cieco può vedere” (M. Twain).