Riceviamo e volentieri pubblichiamo il primo post sull’Accoglienza (dal Piccolo Concorso sull’Accoglienza) a cura di Anna Fata, psicologa e coach olistico, a cui va il mio ringraziamento.
Forse in pochi sanno che il termine accoglienza, nella sua etimologia, fa riferimento al ricevere presso di sé con affetto, e per estensione accettare, approvare, acconsentire.
E’ un’espressione molto impegnativa, se sentita, vissuta e pratica per quello che è realmente nella sua essenza. In caso contrario si dimostra mero e spesso anche freddo formalismo che nulla offre di autentico se non manierismi che non permettono il reale incontro tra persone, popoli, culture.
Come mettersi, quindi, nella reale disposizione dell’accoglienza?
Partendo da se stessi.
Non si può accogliere l’altro, se non si ascolta, accoglie, accetta se stessi per ciò che si è. Fino in fondo, senza giudizi, senza etichette, senza classificare il bene-male, giusto-ingiusto, adeguato-inadeguato. Tutti abbiamo possibilità e limiti, talenti, e incapacità, oltre le quali non riusciamo ad andare, anche se ci sforziamo.
Lo stesso vale per l’altro.
Spesso quello che ci ripugna dell’altro è anche ciò che ci ripugna di noi stessi, quello che non conosciamo, non ascoltiamo, non accettiamo. Così come ciò che ci piace è anche quello che apprezziamo di noi.
Porsi di fronte all’altro con la disposizione dell’accoglienza significa offrire se stessi, ancor prima di quello che si dice e si fa, ed essere disposti ad accettare e rispettare ciò che non conosciamo dell’altro, adattandoci, laddove possibile.
Questa, a mio modesto avviso, è la vera accoglienza, che fa sentire il cliente, il paziente, il turista, l’ospite o chiunque sia il fruitore del nostro servizio, riconosciuto e rispettato nella sua umanità, che crea i presupposti per un rapporto umano che, volendo, nel tempo, può essere coltivato e reiterato e che arricchisce ambo le parti, non solo nel portafoglio. Anzi, anche e soprattutto su altri piani.
L’ha ribloggato su ArmoniaBenessere_Il Bloge ha commentato:
Grazie ad Alberto Di Capua e al suo invito, che ho accettato con piacere! 🙂
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