Su Facebook, la tornata elettorale di maggio è stata caratterizzata da un gran belvedere di volgarità, insulti e oscenità da parte di molti candidati e le loro cerchie di fans. E, in moti casi, questo ha causato diversi ritiri di amicizie e/o bannamenti vari (probabilmente con una ricaduta anche sul piano dei rapporti interpersonali off-line).
Insomma, per chi si fosse avventurato per la prima volta in questa pubblica piazza ha avuto immediatamente la percezione che era meglio che non ci fosse mai arrivato (buon per lui!), tanta la maleducazione e la violenza verbale espressa da moltissime persone.
Naturalmente, io mi preoccuperei di ben altri, come i minori per esempio, che invece hanno avuto ed hanno un ‘ottimo esempio’, anche grazie ai loro stessi genitori, di come ci si possa esprimere dietro ad una semplice tastiera nei confronti del ‘nemico’.
Quindi, a mio avviso, se non viene affrontata la questione dell’educazione alla cittadinanza digitale diventa scontato il decadimento progressivo delle relazioni sociali già di per sè molto complicate.
Intanto cos’è? La Cittadinanza Digitale (CD) è l’insieme di norme che indicano quale comportamento appropriato e responsabile si debba tenere riguardo all’uso delle tecnologie digitali.
Senza farla troppo lunga, dei nove elementi che compongono la CD, vi è quella della ‘NETIQUETTE’. Ossia, per essere cittadini digitali è fondamentale acquisire e rispettare buone norme di comportamento che, tutto sommato, non sono dissimili da quelle che dovremmo tenere in qualunque situazione nella quale interagiamo direttamente con altre persone.
Ma come facciamo a farglielo capire a questi fanciulli se i loro genitori si sentono ancora così LEONI?