In un’isola lontana arrivò un giorno uno straniero. Portava con sè un dono: il fuoco. La gente del luogo non lo aveva mai visto, e lo straniero insegnò a tutti ad accenderlo, ad alimentarlo, ad usarlo. E sull’isola la vita cambiò. Il fuoco riscaldava, faceva luce, cuoceva il cibo, era motivo di gioia condivisa, la sera, seduti in cerchio in spiaggia a raccontare.
L’uomo del fuoco aveva davvero resa più bella la vita di tanti! Le persone erano felici. Poi accadde qualcosa. I capi del villaggio si resero conto che stavano perdendo potere: l’uomo del fuoco contava più di loro. Allora lo attirarono in una trappola e lo uccisero, e la colpa fu data alle bestie selvatiche.
Il popolo lo pianse a lungo, e i ministri del culto finsero un dolore che non provavano. Ed ecco la loro idea, per riprendersi il ruolo: costruirono un tempio, lo dedicarono alla memoria dell’uomo del fuoco, e sull’altare di pietra deposero i simboli del fuoco. La gente cominciò a frequentare quel luogo, nel ricordo e nella nostalgia dell’amico perduto. I notabili ripresero potere, e amministrarono tante cerimonie di commemorazione. Ma col tempo, tutti i fuochi sull’isola si spensero, perchè nessuno ricordava più il segreto del fuoco. L’isola tornò triste, fredda, scura.
Anthony De Mello la racconta a modo suo, io a modo mio, e questa è la mia piccola eresia, la mia piccola libertà. Dice Fromm che la libertà va compresa partendo dalla nostra natura. Dice: un uccello è nato per volare, è libero se può volare. Un leone è nato per la foresta, è libero se può abitarla.
L’uomo per che cosa è nato? Rispondere a questa domanda aiuta a definire la libertà. Il mio pensiero è che l’uomo è nato per esprimere le sue potenzialità. Si è liberi nell’espressione dei nostri talenti. E la libertà produce anche eresia, pensiero non allineato, originalità, di mente, di cuore, di azioni. Ma nella ricerca della libertà c’è anche la ricerca della verità, e se verità e libertà camminano insieme, allora un uomo diventa uomo del fuoco, perchè la sua eresia lo porta lontano, a cercare isole alle quali donare il fuoco. Non so bene perchè, ma tutto questo mi riporta alla Pasqua, ad una eresia che prova a raccontare all’uomo verità e libertà.
Il gentile contributo è offerto da LUCIA DI MARTINO