Non era un tema in classe, né un compito di matematica, e neppure una traduzione di latino perché invece si trattava di scrivere semplicemente un post. Un post? Ma perchè? Questi ragazzetti che si messaggiano tutto il giorno, hanno difficoltà a scrivere un post?
E invece…il panico….ma… cominciamo dall’inizio. Ci troviamo in una classe di terza superiore a parlare di social media marketing e, naturalmente, prima dei media affrontiamo i fondamentali della scrittura on-line.
Dunque, fatta l’anatomia di un post (titolo scritto maiuscolo, corpo diviso in paragrafi brevi, una foto/video che descrive la situazione, uno o più hastag,) sono stati assegnati tre argomenti che suscitavano particolari emozioni, così da facilitare la presa di contatto immediata e consentire una riflessione rapida ed efficace da trasferire in un post.
Un tema di italiano sarebbe risultato più facile! perché (e qui era la difficoltà maggiore) bisognava condensare il tutto in pochissimi e brevi paragrafi e renderli soprattutto adatti ad una lettura veloce e coinvolgente. Dobbiamo dire che la scelta dell’immagine adatta a ciò che volevano scrivere l’hanno trovata subito, e questo dimostra come siano più abituati ad utilizzare il canale visivo nelle loro comunicazioni social (postano frequentemente video e foto), ma ce n’è voluto un pò prima che mettessero insieme un pò di parole.
Non esagero se dico che nel programma d’italiano (eresia!) qualche ora fosse dedicata alla scrittura on-line, perché si comincia così se si vuole diventare bravi scrittori e comunicatori del web; non solo, ma così facendo s’impara anche ad essere bravi cittadini digitali, capaci di esprimersi con efficacia ed interagire con rispetto su ciò che scrivono gli altri.