Roberto Nigro è un mio carissimo amico che conobbi quando abitavo a Castellammare. Di recente, lui si è rifatto vivo perchè voleva farmi leggere una storia che aveva scritto, anzi per essere più precisi ne aveva scritte tre in periodi diversi della sua vita e poi le aveva messe insieme.
Il nome di questa trilogia è:“Le stagioni di Davide” e narra di un Commissario di Polizia, Davide Latela, di origini meridionali, alle prese con tre diverse indagini che lo portano con un certa determinazione a risolverle sempre.
In realtà, la lettura che ho fatto di questo libro, che si legge molto velocemente perchè possiede ritmi e passaggi narrativi che difficilmente annoiano, l’ho vissuto in maniera molto diversa e forse secondo lo spirito vero dell’autore.
Il Commissario Latela, (senza andare troppo a scoprire il finale a sorpresa perché è quello che decisamente colpisce), pur andando avanti nelle sue indagini, si trova sempre a tornare indietro nella sua vita, reincontrando posti, persone, storie e situazioni che appartengono fortemente al suo passato quando viveva con i suoi genitori in un paesino sperduto del…….. (i sospensivi sono d’obbligo perchè in tutte le storie, salvo l’isola di Pantelleria, non si capisce bene di quali paesi, città e regioni si parli).
Le origini del Commissario sono estremamente solide e degne di rispetto da parte di tante persone che riconoscono in lui quello che ce l’ha fatta ad andar via dalla propria terra, studiare e diventare una persona importante, come appunto un Commissario di polizia. La cosa che fa sorridere a questo proposito è che mentre i suoi compaesani gli parlano in dialetto lui risponde sempre in perfetto e gentile italiano.
Il Commissario, comunque, è una persona generosa e molto legata ai suoi concittadini, sempre pronto a prodigarsi per loro, e quando appunto lo chiamano per qualche nodo che non riescono a sciogliere, ecco che Davide Latela subito riparte per il suo paesello con il suo borsone color “cielo d’estate”.
Il senso che ho potuto trarre da questa trilogia è che nella nostra vita capitano talvolta fatti sconvolgenti che ti consentono di riavviare la tua esistenza, facendoti accorgere che sei ancora vivo; e la cosa che ti fa scoprire questo libro è che sono sempre le tue vecchie origini a rimetterti di nuovo in cammino.
Consiglio questo libro soprattutto a quelli che hanno ‘bisticciato’ con le proprie radici spesso rinnegandole o rimuovendole deliberatamente per sempre.
Grazie Roberto