Vincenzo è un giovanotto sveglio che, a bordo del suo pulmino da 16 posti, va su e giù tra Rimini e Salerno, quasi tutti i giorni, trasportando turisti, studenti, lavoratori, casalinghe e pensionati.
Io non ne sapevo nulla…e ogni volta che dovevo andare giù a Castellammare di Stabia dovevo fare mille pensieri se prendere il treno (per l’amor di Dio, dovreste cambiare almeno quattro volte!) o la macchina (da solo? che palle per 550 KM) o uno strappo (e dove lo trovo qualcuno che ci vuole andare quando ci voglio andare io?).
Senza parlare della spesa (esagerata): con il treno almeno una settantina d’euro (solo andata); con la macchina un centinaio e con lo strappo forse una cinquantina.
Sapevo di un pullman che partiva da Pesaro; comodo! solo che fa il giro delle Marche alte passa per l’Umbria e il Lazio e alla fine ti porta in Campania, a Pompei ?! e là si ferma… e poi per Castellammare devi prendere un altro treno.
Invece, Vincenzo della Viaggi Vinci, ha capito tutto; ti preleva al tuo casello ad un orario comodissimo, fa la strada più breve (Abruzzo), ti fa salire su un comodo pulmino ben accessoriato (aria condizionata, televisore con filmetti abbastanza recenti, scatola con caramelle e biscotti e bottigliette d’acqua a bordo), ti ferma per fare la pipi e sgranchirti le gambe almeno un paio di volte, e per di più alla fine ti fa anche la Customer Satisfaction.
Il prezzo? SOLO 35 EURO e in ottima compagnia di chiassosi e simpatici campani.
A volte ho pensato che gli Appennini fossero il vero problema della scarsa comunicazione tra i due versanti, nonostante l’esistenza di varie soluzioni tra strade e ferrovie.
Vincenzo invece, mi ha fatto capire un’altra cosa (eppure credo che sia al momento l’unico).
E’ lui che crea il flusso di viaggiatori tra i due versanti semplicemente mettendosi nei loro panni! E quello che ha fatto con me (eppure io non mi ritengo un viaggiatore atipico) rispondendo esattamente ad una mia precisa esigenza di mobilità: pagare il giusto, viaggiare con tutti i confort, ad ore possibili e in orari di partenza ed arrivo certi e magari in allegra compagnia (mancherebbe solo la chitarra).
A volte siamo ossessionati dal cercare di intercettare flussi turistici in capo al mondo, quando, invece, si potrebbe lavorare bene anche con i nostri connazionali oltre gli appennini.